Discariche abusive: Galletti, Commissario straordinario per gestione risorse

Ministro fa il punto alla Camera anche su ritardi Regioni nella depurazione: accelerare procedure trasferimento fondi

Interrogazione a risposta immediata dell’On. Matarrese ed altri. (Stato assegnazione risorse per interventi discariche abusive e depurazione acque reflue)

I residui dei finanziamenti per la bonifica delle discariche abusive e la depurazione delle acque reflue sono risorse da destinare agli enti territoriali, in primis alle Regioni, che non sono state ancora trasferite perché i destinatari non hanno avviato le attività contrattuali.

Sulle discariche abusive, il Ministero dell’ambiente ha adottato un Piano straordinario di bonifica su 45 discariche (ora scese a 40), in attuazione della legge di stabilità 2014: con le risorse disponibili sono stati immediatamente finanziati interventi per oltre 68 milioni, di cui più di 59 con fondi ministeriali e i restanti con risorse regionali. La messa in sicurezza di 29 discariche in Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto è disciplinata da Accordi di Programma Quadro sottoscritti con le Regioni.

Il Decreto Ministeriale di approvazione del Piano e gli Accordi di Programma prevedono che l’erogazione delle risorse assegnate avvenga dopo la presentazione dei quadri economici definitivi degli interventi e poi con le successive attestazioni dello stato di avanzamento dei lavori.

Ad oggi, nonostante i numerosi solleciti da parte del Ministero, non è pervenuta dalle Regioni alcuna istanza di erogazione dei fondi e dunque le risorse non sono state trasferite. Le restanti 16 discariche (adesso ridotte a 14), sono inserite nella “fase programmatica” del Piano straordinario. Gli interventi potranno, di conseguenza, essere attivati non appena reperite le risorse necessarie.

Ricordo che la legge di stabilità 2016 dispone l’assegnazione di ulteriori 30 milioni di euro da destinare al rifinanziamento del Piano, 10 per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.

A causa dei ritardi nell’attuazione degli interventi oggetto di contenzioso comunitario, la Cabina di regia istituita nel 2015 presso la Presidenza del Consiglio ha concordato di attivare i poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni e degli Enti locali inadempienti, procedimento avviato con i provvedimenti di diffida, dei quali risultano decorsi inutilmente i termini, e sta definendo quindi la nomina di un Commissario Straordinario cui assegnare tutte le risorse finanziarie statali destinate agli interventi.

Per la depurazione delle acque reflue, il Ministero ha adottato uno specifico Piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, con un Fondo di circa 90 milioni di euro nello stato di previsione del dicastero (10 milioni per il 2014, 30 per il 2015 e 50 per il 2016).

La ripartizione del Fondo, che ha ricevuto parere favorevole della Conferenza unificata, non tiene conto delle Regioni del Mezzogiorno, beneficiarie dei fondi della delibera CIPE 60/2012, che destina oltre 1,6 miliardi a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.

Ad oggi risultano trasferiti oltre 28,5 milioni alle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto. Per Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Liguria il trasferimento ha riguardato anche la quota relativa all’annualità 2016. La Toscana ha in corso il perfezionamento della richiesta di trasferimento.

Ad oggi non hanno presentato domanda, a causa della mancata aggiudicazione dei lavori, le Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Provincia Autonoma di Trento e Umbria. Con queste, comunque, il Ministero interloquisce continuamente per sollecitare e accelerare le procedure.

Nel caso dell’Emilia Romagna, l’unico intervento è cofinanziato con fondi del Ministero per una quota del 30% del costo totale e non si è proceduto ancora al trasferimento delle risorse in quanto risulta aggiudicata solo una parte dell’intervento.

 

Aree

Ultimo aggiornamento 30.09.2016