Mare, Velo: "ministero Ambiente in prima linea per tutela, con monitoraggio e ricerca"

Sottosegretario Velo: “Dal Ministero 9 milioni di euro per il monitoraggio del mare e, per la prima volta, in arrivo un progetto di ricerca sul mare profondo”

“Il Ministero dell’Ambiente è in prima linea per la tutela e la salvaguardia delle acque del Mediterraneo. Così come è stato sottolineato nel corso della puntata di ieri di Presa Diretta, il Governo, e in particolare il Ministero, è impegnato nell’attuazione della Direttiva Europea sulla Strategia Marina per raggiungere il buon stato ambientale delle acque marine entro il 2020”.

Lo afferma in una nota il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo.

“L’Italia, assieme a Germania e Olanda, è tra i Paesi in regola con tutte le attività previste dalla Direttiva.
Nelle scorse settimane è stato firmato l’accordo con le 15 Regioni costiere e le rispettive Agenzie Regionali per la protezione ambientale, per il monitoraggio dei nostri mari, dalla costa al limite delle acque territoriali. Con questo accordo
- continua il Sottosegretario Velo - per cui il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 9 milioni di euro, le Regioni monitoreranno gli undici descrittori previsti dalla Direttiva per facilitare gli Stati a sviluppare la loro strategia nella difesa dell’ecosistema marino: la biodiversità marina, le specie aliene, le specie commerciali, le reti trofiche, l’integrità dei fondali marini, le condizioni idrografiche, i contaminanti nell’ecosistema, i contaminanti nelle specie destinate al consumo umano, le plastiche e i rifiuti nel mare, gli effetti dell’introduzione di energia e di fonti sonore sottomarine Monitoraggio, dunque, ma anche ricerca. Per la prima volta, infatti - continua Velo - abbiamo messo intorno a un tavolo tutto il mondo della ricerca scientifica nazionale che si occupa di mare in Italia: ISPRA, INFN, INGV, OGS, ENEA, CNR, CONISMA, Stazione Zoologica di Napoli per elaborare un progetto finalizzato allo studio del mare profondo, un’iniziativa, fino ad oggi, mai realizzata nel nostro Paese. Tutto questo – conclude Velo - per acquisire le conoscenze scientifiche essenziali ad avviare piani di riduzione e mitigazione degli impatti antropici sull’ecosistema marino e poter arrivare nel 2020, così come ci chiede l’Europa, a un buon stato ecologico del nostro mare”.

 


Ultimo aggiornamento 17.03.2015