Rinasce con le tecnologie sostenibili il quartiere italiano di Tianjin (Tientsin)

Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha inaugurato l’edificio della “foresteria” della storica Concessione – Diventerà una sede di rappresentanza e di esposizione del made in Italy – Allo studio gemellaggi con città italiane

 

Tianjin, 17 marzo – L’Italia torna a Tianjin - l’antica Tientsin, dove dal 1901 al 1947 c’era il quartiere abitato dalla comunità italiana - per portare le tecnologie della sostenibilità. Ieri nella Concessione Italiana di Tianjin, un’area pregiatissima di 600 ettari edificata con villette italiane in stile “eclettico” dei primi Novecento, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e il vicesindaco Xiong Janping hanno inaugurato la riapertura della Casa Meng Joss, l’antica foresteria alle spalle di piazza Dante.

L’edificio, costruito nel 1912 e abbandonato dopo la seconda guerra mondiale, un secolo dopo la sua nascita è tornato in attività per ospitare una sede di rappresentanza e di esposizioni del “made in Italy” e di tecnologie di sostenibilità.
L’edificio è stato restaurato da imprese italiane ed è dotato di impianti a basso impatto ambientale, come il ricorso (il primo caso in questa parte della Cina) alla geotermia a bassa entalpia. L’investimento complessivo è nell’ordine dei 2 milioni, co-finanziati dal ministero dell’Ambiente, ed è dato in concessione all’Italia per cinque anni rinnovabili per altri cinque.
"Abbiamo individuato diversi punti su cui collaborare con Tianjin - ha detto Clini - si va dal ciclo di trattamento delle acque industriali alla possibilità di gemellare Tianjin con alcune città italiane. Potrebbe essere Firenze, che è al centro di un'area produttiva gia' legata ai consumatori cinesi, visto che nella zona di Tianjin c'è un enorme outlet di grandi firme italiane, Florentia Village, che assieme al vecchio quartiere italiano è una delle principali attrazioni turistiche cinesi. C'è poi la possibilita' di collaborare sul porto industriale. Il ministero ha già un programma interessante col porto di Trieste per conciliare attività portuale e ambiente, che può interessare anche Tianjin. Infine concluderemo i lavori di riqualificazione del vecchio quartiere italiano".
Secondo l'ambasciatore d'Italia in Cina, Attilio Massimo Iannucci, Tianjin è uno showroom, la chiave per nuove collaborazioni: "Tianjin ha un patrimonio visivo condiviso con certi angoli d'Italia, e sarebbe assurdo non valorizzarlo. Il restauro di Meng Joss ha un importante valore simbolico e con il ministro Clini abbiamo gia' numerose idee da condividere con i partner cinesi - ha spiegato - su come impiegare al meglio questo bellissimo angolo d'Italia in Cina".

Intervento di Corrado Clini sul Messaggero 19 marzo 2012 - "Italia e Cina insieme a difesa dell'ambiente" (PDF - 186KB)

 
SCHEDA SU TIANJIN (TIENTSIN)
 
Il progetto di restauro della Meng Joss House – Nel 2007 il ministro dell’Ambiente italiano, la città di Tianjin e la Regione Campania hanno firmato un accordo su un progetto di restauro ambientalmente compatibile, particolarmente attento al risparmio energetico. L’edificio, costruito nel 1912, è stato il centro della prima foresteria del distretto ed è un esempio singolare dell’incrocio tra l’architettura italiana e quella cinese. Il valore aggiunto della ristrutturazione è il raggiungimento degli standard di comfort ambientale, che ottimizzano il rendimento energetico della struttura grazie all’uso di fonti di energia rinnovabile e di materiali “eco-friendly”.
La storia del distretto italiano – E’ stato costruito nel 1901 sulla riva del fiume Haihe. L’area contiene una serie di palazzi tra cui il municipio, un consolato, una chiesa, un ospedale e una serie di spazi pubblici, strade e piazze. Le vie hanno tuttora una doppia denominazione, italiana e cinese. Attorno al cuore del distretto, formato da piazza Dante e piazza Marco Polo, si è sviluppata una zona residenziale: piccole case con giardino, nel tipico stile italiano degli anni Venti (Liberty o Art nouveaux). Oggi c’è un grande impegno per preservare l’identità del distretto e difendere la parte storica dall’avanzata dei palazzoni moderni. Gli architetti e le maestranze italiane stanno lavorando per salvaguardare i vecchi palazzi storici, non soltanto per la peculiarità dello stile ma proprio per il loro valore storico che non può essere assolutamente rimpiazzato da nuovi edifici, anche in stile.
La città ieri: le concessioni – Nella città furono firmati numerosi trattati con le potenze europee (Inghilterra, Francia, Russia) e con il Giappone. Per esempio, dopo la seconda guerra dell’oppio, il 18 giugno 1858 fu sottoscritto a Tientsin tra i rappresentanti dell’impero cinese e gli Stati Uniti un trattato che riprese e ampliò le clausole di quello di Wanghia (1843). Tra l’altro, la Cina fu costretta a garantire l’incolumità degli statunitensi sia sul suolo cinese sia nelle acque territoriali. Con il “Trattato di Pechino” (1860), poi, il porto di Tientsin dovette aprirsi al commercio con l’estero, mentre nel territorio della città ampie zone dovettero essere cedute alle potenze occidentali che vi istituirono le concessioni. L’Italia la ottenne nel 1901 grazie all’intervento contro i ribelli nella rivolta dei Boxer. La concessione fu utilizzata principalmente come sede diplomatica per l’Oriente. Ma nel 1947 l’Italia fu costretta a rinunciare alla sua concessione.
La città oggi: l’economia – Tranne il quartiere italiano, le altre Concessioni sono state abbattute per fare posto a grattacieli e altri complessi moderni.Con quasi 13 milioni di abitanti e un Pil in crescita del 14% l’anno, Tianjin è la quarta città della Cina per popolazione dopo Shangai, Pechino e Chongqing. Tianjin è molto importante dal punto di vista commerciale e industriale: industria tessile (secondo posto, a livello nazionale, dopo Shanghai), industria meccanica, produzione del sale e delle sigarette, fabbricazione di tappeti, estrazione del petrolio (pozzi di Dagang). È anche sede di un prestigioso polo universitario. Inoltre è famosa per la produzione di statuette di terracotta, chiamate “niren”, che rappresentavano personaggi della mitologia e della letteratura. Nel museo delle belle arti sono custodite le statue di uno scultore discendente dalla famiglia Zhang, che diede vita a questa produzione artistica.
 
Roma, 17 marzo 2012

Ultimo aggiornamento 11.04.2014