Clima: Costa, Italia lavora per obiettivi comuni ambiziosi di riduzione

Il ministro in commissione Ambiente è intervenuto anche sulla gestione dell'acqua e le specie aliene

Roma, 16 giugno 2020 – “Stiamo lavorando affinché tutti i Paesi assumano obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni. Come Italia, con i Paesi più vulnerabili stiamo sviluppando intese di collaborazione per accompagnarli lungo questo percorso. Con i Paesi meno orientati all'implementazione degli accordi di Parigi stiamo mettendo in campo una strategia di ingaggio che li spinga a fare di più. Ci siamo resi, in sostanza, facilitatori nei confronti dei Paesi che pesano molto nei cambiamenti climatici”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa oggi in audizione alla commissione Ambiente della Camera, intervenendo sulle recenti iniziative normative dell’Unione europea sui cambiamenti climatici.

Nel corso dell’audizione, il ministro si è soffermato su diversi temi: dal Green deal alla legge europea per il clima alla strategia di lungo termine, con particolare riferimento al posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale. Costa ha parlato anche della possibile relazione tra inquinamento atmosferico e Covid-19, di biodiversità e specie aliene, di gestione dell’acqua.

Per quanto riguarda la possibile correlazione, il ministro Costa ha osservato che sono diversi gli studi pubblicati “ma siamo ancora nella fase ‘no paper’, ovvero in attesa che si completino gli studi”. Per quanto riguarda la diffusione delle specie aliene invasive che può essere favorita dai cambiamenti climatici, ha ricordato che “l’Ispra sta lanciando una campagna di sensibilizzazione della popolazione su alcune specie quali il pesce scorpione, pericoloso per le persone in caso di contatto, e il pesce lagocefalo, un pesce palla maculato tossico”.

In merito alla gestione dell’acqua, Costa ha affermato che “il ministero sta valutando la possibilità di costruire un meccanismo di accesso ai fondi europei dedicati all'adattamento anche per finanziare misure di mitigazione previste all'interno di altri piani, come quelli di bacino e di rischi alluvionali”.

Inoltre, poiché “l'accordo di Parigi invita le parti a comunicare entro il 2020 le Strategie di sviluppo a basse emissioni di gas serra di lungo periodo, con orizzonte temporale al 2050”, l'idrogeno è per l’Italia una delle componenti previste nella strategia di lungo termine.

Rispondendo poi a una domanda di una componente della commissione Ambiente, il ministro Costa ha precisato di essere a favore degli impianti per i rifiuti, come quelli di compostaggio, visto che “l'organico rappresenta il 35-45% della raccolta e si sente l'esigenza di impianti di compostaggio che oggi in Italia mancano”. La competenza, però, come ha chiarito, è delle Regioni.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 16.06.2020