Costa su uccisione capovaccaio in Sicilia: “Necessario aggravare pene”

Roma, 12 settembre 2018 - “Una stupida fucilata ha interrotto il viaggio della speranza di una specie così minacciata come il capovaccaio, presente in Italia con pochissime coppie nidificanti”.

Così il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha commentato l’atto di bracconaggio avvenuto ai danni di un giovane capovaccaio, seguito dai ricercatori dell’Ispra e del Cerm nell’ambito del progetto ‘Life’, che mirava alla reintroduzione del raro rapace in Italia.

“Si tratta di un gesto vigliacco e inqualificabile – ha aggiunto Costa - che ha messo a rischio anche l’efficacia di un progetto di conservazione molto qualificato. Dobbiamo fermare il bracconaggio attraverso l’inasprimento delle pene, rendendole efficaci e certe, perché non è pensabile che il nostro Paese sia ai primi posti per uccisioni illegali di fauna selvatica”.

Il Ministro ha poi accennato alla cabina di regia del Piano nazionale antibracconaggio, in programma tra pochi giorni: “Mi verrà consegnato il primo dossier operativo sulle azioni da intraprendere per fermare questa strage silenziosa – ha concluso Costa - Diverse azioni, preventive e repressive, per dare un forte segnale di legalità e a tutela del nostro patrimonio faunistico, troppo spesso minacciato”.


Ultimo aggiornamento 10.10.2018