Infrazioni Ue: Protocolli sulla qualità dell’aria con le Regioni sono una risposta concreta alle procedure contro l’Italia

Costa: “La Commissione Ue apprezza il nostro lavoro, archiviata la procedura di infrazione contro l’Italia sulla Direttiva Acque ”

Roma, 7 marzo 2019 – In merito alla decisione della Commissione Europea di deferire alla Corte di Giustizia dell'Ue l'Italia per il mancato rispetto della direttiva sulla qualità dell'aria (biossido di azoto) e per il mancato rispetto della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, obblighi previsti dalle direttive rispettivamente entro il 2010 e il 2005, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa commenta: “Nel corso della mia ultima visita a Bruxelles ho notato l’apprezzamento dei miei colleghi per il nostro operato. Ci era stata annunciata una procedura di aggravamento su biossido di azoto e acque reflue, ma la Commissione europea ha anche evidenziato, mettendolo nero su bianco, la bontà del nostro lavoro e del nostro impegno, soprattutto per le misure in arrivo sul fronte della qualità dell’aria. Dopo i Protocolli sulla qualità dell’aria siglati con Lazio e Umbria sono in arrivo, infatti, nuovi Protocolli con le regioni Campania, Sicilia e Toscana per offrire provvedimenti concreti e fondi per limitare il traffico. I Protocolli con le Regioni sono una risposta concreta alle procedure di infrazione contro l’Italia. Insieme alla Commissione stiamo lavorando anche a organizzare nel nostro Paese i Clean Air Dialogue, un’iniziativa di coinvolgimento dei cittadini sul tema della qualità dell’aria. Non dobbiamo abbassare la guardia e non perché ce lo chiede l’Europa con i deferimenti, ma perché i cittadini hanno diritto ad aria e acqua pulite”.

La Commissione Europea, intanto, nel corso della seduta decisoria dello scorso 20 febbraio ha sancito l’archiviazione della procedura di infrazione verso l’Italia in merito all’applicazione della Direttiva Quadro sull’acqua (Eu pilot 73041/15/ENVI). “La decisione della Commissione Europea – commenta il ministro Costa -  rappresenta un risultato importante per la tutela delle acque e dell’ambiente, ma è anche un ottimo traguardo in termini di credibilità per il nostro Paese. Il raggiungimento di questo obiettivo è frutto dell’impegno messo in atto dall’Italia per essere in piena conformità con le direttive europee. Continuiamo a lavorare per il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi che la direttiva europea sulle acque si propone per prevenire il deterioramento della risorsa idrica, migliorarne lo stato e assicurarne un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine”.

La decisione della Commissione che archivia la procedura di infrazione contro l’Italia sulla Direttiva Acque è frutto di una lunga trattativa che ha avuto inizio nel 2012 dalla valutazione dei primi piani di gestione delle acque e si conclude con gli impegni formalizzati agli uffici comunitari attraverso l’invio di uno specifico piano di rientro, il cosiddetto “Action Plan” nel quale si indicava anche il calendario di attuazione degli stessi impegni.

Tra le azioni intraprese dal Ministero dell’Ambiente ha assunto rilevanza centrale la riforma dellagovernance in materia di acqua e suolo con l’istituzione delle Autorità di bacino distrettuali. La riforma ha permesso la revisione delle competenze nel settore rafforzandone al contempo gli strumenti di pianificazione.

Con l’archiviazione dell’EU Pilot 7304/15/ENVI l’Italia supera, quindi, tutte le criticità evidenziate dalla Commissione riguardanti, oltre la governance, anche il monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei, alcuni metodi di classificazione dello stato ecologico e chimico delle acque, le misure per contrastare l’inquinamento agricolo nonché l’applicazione dei principi dell’analisi economica quali il recupero dei costi ambientali e della risorsa.

 

 


Ultimo aggiornamento 29.03.2019