Rifiuti, Terra dei Fuochi: Carabinieri NIPAAF di Caserta eseguono misure cautelari per 2 membri di organizzazione dedita ai roghi di rifiuti

Santa Maria Capua Vetere, 23 dicembre 2020 - Nella mattinata odierna, i Carabinieri forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Caserta -N.I.P.A.A.F., con il supporto degli uomini della Stazione Forestale di Marcianise, hanno dato esecuzione a distinte ordinanze di custodia cautelare emesse, su richiesta dì questa Procura della Repubblica, dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due soggetti, un uomo di anni 55 di Santa Maria Capua Vetere, cui è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, e di un giovane albanese di anni 23, residente alla Frazione Sant' Andrea dei Lagni del medesimo comune sammaritano.
Gli stessi sono gravemente indiziati di avere, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, dato luogo, tra l'altro, a plurimi incendi di rifiuti speciali e non, costituiti da imballaggi per ortofrutta in plastica, in legno e in cartone. Incendi che avrebbero potuto assumere vaste proporzioni, così costituendo pericolo per la pubblica incolumità oltre al danno ambientale.
Contestualmente sono stati notificati avvisi di conclusione delle indagini ad altri quattro complici.
Detti provvedimenti si inseriscono, infatti, nell'ambito di più ampia ed articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in relazione alla problematica dì emergenza ambientale della c.d. '''ferra dei Fuochi'', iniziata nell'anno 2018, allorquando nel mese di dicembre era già stata posta in sequestro un'area di 2000 metri quadri situata in una zona adiacente al mercato ortofrutticolo di San Tammaro, utilizzata da uno degli indagati per attività illegale di raccolta, trattamento e commercializzazione di rifiuti, costituiti da imballaggi per prodotti ortofrutticoli, nonché al sequestro penale di due autocarri utilizzati per l'illecito trasporto dei rifiuti.
In quella circostanza venne altresì tratto in arresto un 21 enne, originario del Gambia, dipendente dell’indagato, sorpreso in flagranza di reato mentre si accingeva, all'interno della predetta area ad appiccare il fuoco ad un cumulo di rifiuti depositati sul suolo, costituiti dalle cassette in disuso non commercializzabili.
A partire da tale data, l'allora indagato, nominato custode giudiziario in costanza di sequestro, poneva in essere numerose violazioni ai doveri di custodia, sottraendo gli imballaggi presenti nel deposito allo scopo di commercializzarli e violando materialmente i sigilli di Stato apposti all'ingresso dell'area posta in sequestro, onde favorire l'ingresso ad essa, servendosi, più volte, anche degli autocarri per i quali vigeva il vincolo reale, continuando a svolgere l'attività illecita anche su suolo pubblico, ovvero nel piazzale prospiciente il mercato ortofrutticolo di San Tammaro.
Successivamente, nel mese di luglio 2019, i militari forestali del NIPAAF e del Reparto Forestale di Marcianise, a seguito dì un servizio mirato di appostamento e dì pedinamento, traevano in arresto, d'iniziativa, altri tre soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo e con distinte modalità comportamentali, del delitto di combustione illecita di rifiuti e di trasporto dei medesimi in funzione del loro successivo incendio, scoprendo, così, l'ulteriore sito di conferimento degli imballaggi in Grazzanise (CE).
L'attività investigativa ha consentito, dunque, di ricostruire, alla luce dei singoli episodi criminali, l'esistenza di una vera e propria organizzazione delinquenziale costituita da un "capo", promotore ed organizzatori delle molteplici condotte delittuose, e cinque sodali. In altri termini i sei criminali si erano stabilmente associati tra di loro per il traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da imballaggi in plastica, legno e cartone destinati ai prodotti ortofrutticoli e provenienti dal Mercato ortofrutticolo di San Tammaro.
L' associazione, avvalendosi di un deposito completamente abusivo e di un sistema organizzato di automezzi, aveva dunque. intrapreso un'attività non autorizzata di raccolta, trasporto e commercializzazione di detti imballaggi, nonché di distruzione dì quelli non rivendibili mediante la loro illecita combustione. Gli incendi, consumati inizialmente nel sito posto alle spalle del mercato ·Ortofrutticolo di San Tammaro, a seguito del sequestro operato dai militari, proseguivano in altra area, allocata nel comune di Grazzanise, ove era stato individuato un ulteriore luogo per lo smaltimento illecito dei rifiuti mediante illecito incendio.
L'attività di indagine ha, in definitiva, consentito di disvelare una complessa realtà criminale in cui i predetti associati operavano in assoluto dispregio delle norme relative allo smaltimento dei rifiuti
Ciò che appare più grave è che l'attività del sodalizio non si sostanzia nel pur illecito riciclo degli imballaggi, ma soprattutto nel criminale smaltimento di quelli in disuso che, invece di essere conferiti presso siti abilitati, venivano "malamente" sparse ai margini delle strade ed addirittura incendiate, con grave pericolo per la pubblica incolumità.
Desta poi assoluto allarme il fatto che gli indagati non abbiano mostrato remora alcuna pur a seguito dei numerosi controlli della Polizia Giudiziaria cui sono stati sottoposti ed anzi abbiano continuato a svolgere l'attività illecita utilizzando anche il deposito ed i veicoli posti in sequestro.
Alla luce di detti elementi, il GIP ha ritenuto dì tutta evidenza, che ci si trova innanzi a soggetti che svolgono in maniera stabile l'attività illecita in argomento; essendo adusi a procacciarsi denaro mediante la commissione dj reati della stessa specie di quelli disvelati, onde appare presumibilmente certo che, se agli stessi non venga inibita la libertà di movimento, perseverino nelle condotte delittuose: di qui, l'applicazione delle misure restrittive degli arresti domiciliari per P.G. e dell'obbligo di dimora per C.A., quale unico rimedio per interrompere definitivamente lo svolgimento delle plurime condotte illecite.
Va, in conclusione, sottolineato come grazie all'attenta ed efficace attività di direzione delle indagini da parte di questa Procura della Repubblica, che ha permesso la sinergia delle energie investigative profuse dalle diverse forze di polizia giudiziaria impegnate sul campo, si è giunti ad un importante risultato rispetto ad un preoccupante fenomeno che impatta negativamente su plurime matrici ambientali e che desta notevole allarme sociale.
 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 23.12.2020