Spreco alimentare

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Secondo la FAO, oltre un terzo del cibo prodotto al mondo va perso. Gli alimenti sono persi o sprecati lungo l'intera catena di approvvigionamento alimentare: nell'azienda agricola, durante la trasformazione e la lavorazione, nei negozi, nei ristoranti e in ambito domestico. Oltre ai relativi impatti economici e ambientali, i rifiuti alimentari presentano anche un importante aspetto sociale: si dovrebbe agevolare la donazione delle eccedenze, affinché chi ne ha maggiormente bisogno possa ricevere alimenti sicuri e idonei al consumo.

Nel settembre 2015 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030, compreso un obiettivo che prevede di dimezzare gli sprechi alimentari pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumatore e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di approvvigionamento e di produzione.

La revisione della direttiva comunitaria quadro in materia di rifiuti ha visto l’introduzione degli obiettivi di sviluppo sostenibile sullo spreco alimentare quali obiettivi tendenziali che l'Unione europea e i suoi Stati membri si impegnano a raggiungere.

La “nuova” direttiva quadro sui rifiuti chiama gli Stati membri a ridurre i rifiuti alimentari in ogni fase della catena di approvvigionamento, a monitorare i livelli di tali rifiuti e a riferirne al fine di agevolare lo scambio fra gli operatori in merito ai progressi compiuti.

A tal proposito la Commissione europea sta sviluppando, attraverso un apposito atto delegato, una metodologia comune a livello comunitario per quantificare i rifiuti alimentari e definirne gli indicatori, creare una piattaforma e far incontrare gli Stati membri e tutti gli attori della catena alimentare per aiutarli a definire le misure necessarie a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi ai rifiuti alimentari e condividere le migliori pratiche e i risultati ottenuti.

 

 Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti


Il tema dello spreco alimentare ha una fortissima valenza anche a livello nazionale e da tempo il  Ministero della Transazione Ecologica  e in particolare la Direzione generale per l’economia circolare  se ne  occupano.

Il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti adottato dal Ministero con Decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, contiene una specifica sezione dedicata a possibili misure per la riduzione dei rifiuti alimentari.

Inoltre, dai lavori della task force “Analisi ed elaborazione di modelli per la riduzione degli sprechi alimentari” (2013) è scaturita la definizione di un Piano Nazionale di Prevenzione degli Sprechi Alimentari (PINPAS). Tale attività è successivamente confluita nel Comitato Tecnico Scientifico per l’implementazione del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, istituito con DM 8 luglio 2014, n.185 e rinnovato con DM 27 giugno 2017, n.168.

Progetto REDUCE

Nel 2014, il Ministero, nell’ambito di una procedura ad evidenza pubblica  per la selezione di progetti e programmi inerenti la prevenzione dello spreco alimentare, ha finanziato il progetto “ REDUCE – ricerca, educazione, comunicazione: un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari”, presentato dall’ Università di Bologna. Tra gli obiettivi del progetto vi è il miglioramento delle conoscenze sulle quantità e sulle cause degli sprechi alimentari e sulle metodologie di analisi con particolare attenzione agli stadi più a valle della filiera (distribuzione, ristorazione scolastica, consumo domestico) e la sensibilizzazione dei consumatori finali sul tema dello spreco alimentare con campagne di comunicazione specifiche e con percorsi educativi rivolti soprattutto ai bambini delle scuole primarie.

La legge 19 agosto 2016, n.166

La legge 19 agosto 2016, n. 166 recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” ha tra le proprie finalità, tra le altre, quella di contribuire a ridurre la produzione di rifiuti, promuovere il riuso e il riciclo nonché contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal programma nazionale di prevenzione dei rifiuti.

La legge, nella quale confluiscono molti elementi del piano nazionale contro gli sprechi alimentari (PINPAS), vuole favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale. Definisce lo “spreco alimentare” inteso come l'insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche o perché prossimi alla data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti. La legge si rivolge agli enti pubblici e agli enti privati che perseguono finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro (cd. “soggetti donatari”). Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatari, i quali devono destinarle, anch'essi gratuitamente, in via prioritaria a favore di persone indigenti, se si tratta di prodotti idonei al consumo umano; altrimenti al sostegno di animali e all'autocompostaggio. È consentita la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale ai soggetti donatari. La cessione riguarda anche i prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non sono stati venduti o somministrati entro le ventiquattro ore successive alla produzione. E' inoltre consentita la cessione gratuita dei prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale oggetto di confisca.

La Legge pone in capo al Ministero della Transazione Ecologica, di concerto con il MIPAAF e con il Ministero della Salute, la promozione di campagne informative al fine di incentivare la prevenzione della produzione di rifiuti alimentari anche con specifico riguardo a pratiche virtuose nelle attività della ristorazione che consentano ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo.

Inoltre, con l’articolo 12, comma 1, è stato previsto che il fondo istituito ai sensi dell’articolo 2, comma 323 della legge n. 244/2007 – già destinato per gli interventi di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti e per lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio – sia destinato anche alla promozione di interventi finalizzati alla riduzione dei rifiuti alimentari, comprese le iniziative volte a promuovere l’utilizzo da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di avanzi di cibo, stanziando a tal fine 1 milione di euro per ciascuno degli esercizi 2017 e 2018.

Progetto 60 Sei zero

Il 22 dicembre 2017 è stato sottoscritto un Accordo di collaborazione con l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna per la promozione di iniziative congiunte finalizzate alla riduzione dei rifiuti alimentari. Tra gli obiettivi principali del progetto vi è il miglioramento delle conoscenze sulle cause all’origine degli sprechi e sulle reali entità dei flussi coinvolti con particolare riferimento alla  trasformazione industriale e condizionamento (quali es. attività di lavorazione, attività connesse a sovrapproduzione, danneggiamento del prodotto e dell’imballaggio e malfunzionamenti tecnici degli impianti) ed in quelle di prima commercializzazione dei beni alimentari (es. mercati all’ingrosso).

Protocollo ANCI

Il 12 ottobre 2017 è stato  sottoscritto con ANCI un Protocollo d’intesa per la promozione di iniziative finalizzate alla riduzione dei rifiuti alimentari, anche attraverso la promozione dell’utilizzo di contenitori riutilizzabili idonei a consentire l’asporto di cibo. Scopo del Protocollo è sviluppare attività congiunte a supporto dei Comuni per riduzione degli sprechi alimentari, sia per le iniziative volte alla promozione dell’utilizzo di contenitori riutilizzabili per l’asporto di cibo che per la definizione di riduzioni tariffarie volte a favorire pratiche virtuose nelle attività di ristorazione per l’asporto del cibo non consumato.

Bando “eccedenze”

Il 15 giugno 2018 è stato pubblicato un Bando per il cofinanziamento di progetti finalizzati alla riduzione dei rifiuti alimentari attraverso la gestione delle eccedenze con azioni di solidarietà sociale, con il quale sono cofinanziati progetti integrati per la gestione (approvvigionamento, trasporto, stoccaggio, conservazione, preparazione e distribuzione) delle eccedenze alimentari che prevedono l’acquisto di attrezzature strumentali specifiche, al fine di contribuire alla riduzione della produzione dei rifiuti alimentari attraverso azioni di solidarietà sociale. Sono ammessi a partecipare soggetti donatari che abbiano stipulato appositi accordi, con almeno un operatore del settore alimentare ed un destinatario finale quale uno o più soggetti riceventi le eccedenze alimentari raccolte. Le risorse finanziarie disponibili sono pari ad euro 300.000,00.

Normativa di riferimento


DIRETTIVA (UE) 2018/851 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti

LEGGE 19 agosto 2016, n. 166  Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi. (GU Serie Generale n.202 del 30-08-2016)

Link e documenti utili


Per i Bandi di  cofinanziamento di progetti finalizzati alla riduzione dei rifiuti alimentari, vedi la sezione “Bandi e Avvisi” 

European Union – Food Waste 

ISPRA Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali. Rapporto di Sintesi

 

SCHEDA: Spreco alimentare

Ministero della Transazione Ecologica 

Direzione generale per l’economia circolare (ECI)

Ultimo aggiornamento:  4 giugno  2019

 

 


Ultimo aggiornamento 18.03.2021