Il Capitale naturale è strettamente influenzato dalle conoscenze e dalle competenze sviluppate dall’uomo nel corso dei secoli di interagire con le risorse naturali. In un momento storico in cui le tendenze economiche e gli assi finanziari tendono a spostarsi lasciando l’Europa a margine, quest’ultima deve fare uno sforzo ancora più grande per valorizzare l’intreccio tra patrimonio naturale e patrimonio culturale che in modo “irripetibile” connota il suo territorio ed è il fondamento della bellezza dell’Italia.
Il “Capitale culturale” è anche il risultato della convivenza tra comunità umane e l’ambiente: il mosaico tra gli elementi naturali ed i segni lasciati dall’uomo caratterizza in profondità il paesaggio e restituisce compiutamente i valori identitari dei luoghi.
In alcuni casi è stato proprio il realizzarsi di specifiche attività antropiche ad aver creato e mantenuto habitat di rilevante interesse conservazionistico; viceversa, molte specie e molti habitat hanno anche un valore e un significato culturale.
L’Italia in tal senso è stata pioniera: nell’ambito del semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione nel 2014, ha promosso l’adozione della Carta di Roma sul Capitale naturale e Culturale [1], un documento condiviso dagli Stati Membri, che mette in evidenza le connessioni tra Capitale Naturale e Culturale, intese come miglioramento della conoscenza e della divulgazione, come promozione di una fruizione e gestione sostenibile dei patrimoni naturali e culturali, come opportunità di sviluppo di lavori “green”, come realizzazione di investimenti integrati.
Sviluppare e divulgare la conoscenza del patrimonio culturale nelle aree protette può contribuire ad arricchire e diversificare l’offerta turistica, migliorare la percezione e quindi l’apprezzamento e l’affezione dei turisti per quei territori e anche ad intercettare nuovi e maggiori flussi di visitatori.
Un primo passo in tal senso è il volume “La Carta di Roma e i parchi nazionali - primo Rapporto sulle sinergie tra Capitale Naturale e Capitale Culturale” [2], realizzato dalla DPNM con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, un censimento dei beni culturali presenti nei Parchi nazionali.
Il Ministero intende proseguire questa attività di messa a sistema delle informazioni, incrementando il circolo virtuoso per cui una corretta tutela e gestione crea opportunità di impresa, che a sua volta può essere di successo e duratura solo se compatibile proprio con il rispetto e la salvaguardia delle risorse naturali che ne sono il reale Capitale di partenza.
- Carta di Roma sul Capitale Naturale e Culturale [1]
- NATURAL AND CULTURAL CAPITAL - Contributions to the Conference held at the Botanical Garden of Rome, Italy - 24 November 2014 [3]