Cingolani: “Senza l’abbattimento delle disuguaglianze globali la sfida al cambiamento climatico rimane incompleta”

Il Ministro della Transizione ecologica interviene alle Commissioni Ambiente riunite di Camera e Senato

Roma, 7 dicembre 2021 – “Si è già detto molto sull'accordo raggiunto a Glasgow. Personalmente non credo sia di grande utilità speculare sul fatto che sia stato un successo o meno. È indubbio che sia stato un momento chiave per la comunità internazionale dove poter discutere le problematiche e le soluzioni per affrontare il cambiamento climatico, facendo leva anche sul percorso politico-diplomatico disegnato dall’Italia in qualità di presidente del G20, il foro dove siedono le più grandi economie e i più grandi emettitori mondiali a cui si riconosce un ruolo chiave nel gestire questa crisi globale. I 100 miliardi promessi ai paesi vulnerabili devono essere la leva per attrarre importanti investimenti privati, come sottolineato anche dal presidente del Consiglio Draghi. Questo è fondamentale per accelerare il processo di abbattimento delle disuguaglianze globali, senza il quale la sfida al cambiamento climatico rimane incompleta”. Ha spiegato il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo alle Commissioni Ambiente riunite di Camera e Senato per riferire della partecipazione dell’Italia alla 26esima sessione della Conferenza delle Parti (Cop26) relativa alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e sugli esiti dei negoziati.

“Sono convinto – ha proseguito il Ministro – che la grande sfida è ora tradurre questi impegni in politiche e misure reali e facilmente contabilizzabili da incorporare in nuovi e più ambiziosi NDC da presentare entro il 2022. In questo senso, l'adozione del cosiddetto sistema di trasparenza nell'ambito dell'Accordo di Parigi, un sistema per condividere le informazioni utilizzando formati e tabelle comuni per tutti i paesi, è molto importante per garantire una contabilità più trasparente, coerente e comparabile sui progressi effettuati da ciascun paese nella riduzione delle emissioni e su come collettivamente ci stiamo avvicinando all'obiettivo stabilito a Parigi”.

Infine, un passaggio sui giovani e sul movimento Youth4Climate che si è ritagliato un ruolo chiave durante le settimane di discussione a Glasgow: “Non credo sia necessario ricordare il grande impatto avuto non solo in Italia ma a livello internazionale dallo Youth4Climate che abbiamo organizzato a ridosso della PreCOP a Milano. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti ma altresì consapevoli dell’enorme lavoro che deve essere portato avanti anche con riferimento al contributo dei giovani. Ed è per questo che il nostro Ministero continuerà a lavorare nel solco tracciato dallo Youth4Climate per accrescere la partecipazione dei giovani in tutti i fori internazionali che affrontano le sfide del clima garantendo a questo scopo formazione, opportunità di incontro e dibattito e supporto per l’individuazione di nuove idee e soluzioni per accelerare l’azione sul clima nelle diverse regioni del pianeta”.


Ultimo aggiornamento 07.12.2021