Galletti: La salvaguardia dei tesori naturali sia asset di un nuovo modello di sviluppo

Il ministro dell’ambiente in occasione della Giornata Europea dei Parchi
Il 24 maggio è la Giornata europea dei Parchi, 105 anni dopo l'istituzione del primo Parco avvenuta in Svezia nel 1909 (il Parco nazionale di Sarek).
E celebriamo questa giornata a poche settimane dall'avvio del Semestre di Presidenza italiana dell'UE.

In questo caso lo spread è a nostro favore, per i nostri straordinari tesori di aree protette terrestri e marine che concorrono a preservare un patrimonio tutto italiano di biodiversità unico in Europa: circa 58.000 diverse specie animali e oltre 6.000 specie di piante, pari al 30% delle specie animali e al 50% di quelle vegetali su una superficie pari a 1/30 del territorio europeo. E' proprio grazie alle aree protette, sia pure con amare e anche recentissime discontinuità, teniamo e spesso aumentiamo il numero complessivo di lupi, orsi, camosci appenninici e tartarughe marine. Addirittura abbiamo celebrato poco tempo fa il ritorno della foca monaca alle Egadi

Abbiamo oltre 50 aree protette nazionali, terrestri e marine, vero e proprio elemento distintivo in Europa unitamente al rilievo internazionale che ci deriva dai siti UNESCO “naturalistici”, o meglio della “biosfera”, che di recente hanno ripreso ad aumentare.

In poche parole, un Paese al centro della considerazione quanto a ricchezze naturalistiche e marino-costiere, con un patrimonio straordinario di biodiversità. Peculiarità italiane, queste, che diventano davvero “irripetibili” laddove i nostri tesori naturalistici si intrecciano ovunque con un inestimabile patrimonio di beni culturali, storico-architettonici e archeologici.

E se ne sono accorti bene i vari e differenziati turismi di cui siamo ricchissimi, in costante aumento proprio nelle aree protette.

Nella crisi strutturale che stiamo vivendo, che impone una radicale rivisitazione del modello cui eravamo abituati, la piena valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico e culturale può e deve concorrere a pieno titolo alla ricerca e alla ridefinizione delle nuove vocazioni su cui puntare, da oggi e per il futuro, per il lavoro, per la qualità della nostra vita, per le legittime attese delle giovani generazioni. E’ innegabile che la nostra industria manifatturiera di qualità rimane, comunque, un riferimento importante per i consumi internazionali, evidentemente capace di evocare le nostre peculiarità. Anzi, direi che è prodotta secondo, ed evoca al tempo stesso, quella qualità territoriale di cui abbondiamo e su cui dobbiamo puntare con decisione.

La nostra natura, i nostri paesaggi, le nostre bellezze, le nostre ricchezze culturali, le nostre aree protette mantengono intatti quegli elementi distintivi in grado di qualificare e rendere evocativi, e quindi competitivi, anche i nostri prodotti manifatturieri, i nostri territori.

Ne consegue che continuare a tutelare e conservare i nostri valori naturalistici, il nostro straordinario sistema costiero, il nostro mare è un compito necessario per difendere le nostre concrete chances di futuro, anche in termini di occupazione e di lavoro.

Per questo vorrei tradurre la necessaria tutela e la salvaguardia dei nostri tesori naturali in veri e propri asset del modello di sviluppo che dobbiamo ricostruire, a partire appunto dalla piena valorizzazione di queste nostre peculiari ricchezze, senza abbassare le soglie della tutela.

Sono convinto, infatti, che ci sia ancora bisogno di un profondo impegno educativo e culturale per la piena comprensione del valore delle nostre risorse naturali e territoriali, senza le quali in un Paese fragile come il nostro non si innescano effettive e durature politiche di crescita. Ma al tempo stesso nelle aree protette c’è bisogno di robuste scelte innovative e coerenti, con strutture e strumenti ammodernati, potenziati e resi efficienti, finalmente consapevoli di non dover solo salvaguardare il margine suggestivo di un modello di sviluppo dissipativo ma il centro, il cuore delle autentiche e “naturali” chance di futuro del nostro Paese.

 


Ultimo aggiornamento 05.06.2014