Terra dei Fuochi, tornano in carcere fratelli Pellini, il ministro Costa: "ora necessario procedere con la confisca dei beni"

Roma, 15 novembre 2019 – Tornano in carcere i fratelli Pellini, protagonisti dello smaltimento illecito di rifiuti tossici e colpevoli di disastro ambientale aggravato nei territori di Acerra, Qualiano e Bacoli, la cui scarcerazione nel marzo 2018 per via dell’indulto aveva provocato una fortissima indignazione dei cittadini.

Il ritorno in carcere di questi criminali pone fine ad una vera umiliazione inflitta ai cittadini onesti e a coloro che ogni giorno si battono per la difesa del territorio – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Ringrazio quindi Alessandro Cannavacciuolo, tra i portavoce del movimento in difesa della Terra dei Fuochi, così come tutti gli altri numerosi esponenti dei movimenti ambientalisti del territorio, che hanno continuato a manifestare instancabilmente".

Durante il procedimento che ne ha deciso il ritorno in carcere, è stato provato che i Pellini sono ancora coinvolti nel business dei rifiuti e che non hanno provveduto a riparare i danni commessi.

"Ora - aggiunge il Ministro - è importante procedere in via definitiva anche con la confisca dei beni, affinché non venga data la possibilità a chi per anni ha fatto affari a danno dell’ambiente, di poter vivere nell’agio con le ricchezze guadagnate”.    

I giudici di primo grado hanno già deciso per la confisca dei beni dei Pellini, un tesoro da 222 milioni. Si attende adesso la decisione definitiva della magistratura. 


Ultimo aggiornamento 21.11.2019