ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

L’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) è istituito dall’articolo 28 del D.L. n. 112 del 2008, che gli attribuisce le funzioni svolte in precedenza dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente e per i servizi tecnici, dall’Istituto Nazionale per la fauna selvatica e dall’Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare che contestualmente sopprime. La medesima disposizione pone l’ISPRA sotto la vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica rinviando ad un successivo decreto ministeriale per la determinazione della sede, delle modalità di costituzione e funzionamento, delle procedure per la definizione e l’attuazione dei programmi per l’assunzione e l’utilizzo del personale, nonché per l’erogazione delle risorse dell’ISPRA.

Tale disposizione è stata attuata con il D.M. 21 maggio 2010, n. 123, che stabilisce compiti e funzioni dell’Istituto, disciplina le modalità di esercizio dei compiti di vigilanza da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dispone, all’articolo 2, comma 1, che “L’Istituto svolge attività di ricerca, consulenza strategica, assistenza tecnico-scientifica, sperimentazione e controllo, conoscitiva, di monitoraggio e valutazione, nonché di informazione e formazione, anche post-universitaria, in materia ambientale, con riferimento alla tutela delle acque, alla difesa dell’ambiente atmosferico, del suolo, del sottosuolo, della biodiversità marina e terrestre e delle rispettive colture, nonché alla tutela della natura e della fauna omeoterma”.

In seguito, la legge n. 132 del 2016 ha istituito il “Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente” (SNPA) – composto da ISPRA e dalle agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA) – con il fine di assicurare omogeneità ed efficacia all’esercizio dell’azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. In particolare, all’SNPA, tra le altre funzioni, sono attribuiti compiti di monitoraggio sullo stato dell’ambiente, sul consumo del suolo e sulle risorse ambientali, di controllo sulle fonti e sui fattori di inquinamento delle matrici ambientali, di ricerca e di supporto tecnico-scientifico. Per dare attuazione anche a questi ulteriori compiti, oltre all’adeguamento della struttura organizzativa e tecnica dell’Istituto, il D.M. n. 58 del 2018 ha trasferito (ex articolo 5, comma 1 della Legge n. 132 del 2016) una serie di funzioni, svolte, in passato, dalla commissione interministeriale di valutazione in materia di rilascio di OGM e dalla segreteria tecniche per le aree naturali protette, ad ISPRA.

Nell’esercizio delle descritte funzioni l’ISPRA è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che si esplica, secondo quanto previsto dagli articoli 12 e 14 del D.M. n. 123 del 2010, in tali ambiti:

  • approvazione preventiva da parte del Ministero vigilante, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, delle deliberazioni concernenti la pianta organica e il regolamento di amministrazione e contabilità,
  • approvazione dei principali documenti contabili, quali il bilancio di previsione e il rendiconto generale;
  • fissazione degli obiettivi per ciascun esercizio attraverso una Convenzione triennale, in cui sono individuati i servizi ordinari e le attività ulteriori che ISPRA si impegna a svolgere;
  • obbligo di invio dal Presidente dell’Istituto di una relazione annuale sui risultati dell’attività;
  • approvazione dello Statuto dell’Istituto, che deve assicurare la separazione dell’attività di ricerca e di consulenza tecnico-scientifica da quella amministrativa.

Sulle modalità di esercizio dell’attività di vigilanza è intervenuto, da ultimo, il D. Lgs. n. 218 del 2016 che fissa, all’articolo 4, le modalità dei controlli di legittimità e merito su statuto e regolamenti adottati dagli enti pubblici di ricerca (EPR) da parte dei Ministeri vigilanti e prevede, all’articolo 7, l’adozione del Piano Triennale di Attività, aggiornato ogni anno, sottoposto all’approvazione del Ministro vigilante.

"Il Ministro della transizione ecologica si avvale dell’Istituto nell’esercizio delle proprie attribuzioni impartendo le direttive generali per il perseguimento dei compiti istituzionali e per lo svolgimento delle “attività tecnico-scientifiche e di controllo ambientale di interesse nazionale” come previsto dal Regolamento di organizzazione del Ministero (D.P.C.M. 29 luglio 2021, n. 128).

Il MASE trasferisce annualmente all’ISPRA le risorse necessarie per le spese di funzionamento, le spese di natura obbligatoria e gli investimenti, come risultanti dagli appositi capitoli del bilancio dello Stato.

Tabella contributo ordinario

In aggiunta al contributo ordinario l’articolo 1, comma 103, della L. 160/2019, ha disposto che “Per il completamento della carta geologica ufficiale d'Italia alla scala 1:50.000, la sua informatizzazione e le attività ad essa strumentali è assegnato all'Istituto superiore per la  protezione  e la ricerca ambientale (ISPRA) un contributo di 5 milioni di euro  per l'anno 2020, nonché di 10 milioni di euro per  ciascuno  degli  anni 2021 e 2022.”. 
Inoltre, l’articolo 50, comma 4, del decreto-legge n. 76/2020, convertito, con modificazioni, in legge n. 120/2020, ha introdotto un fondo di € 700.000,00 destinati alla Scuola di specializzazione in discipline ambientali. La suddetta disposizione prevede, in particolare, che “L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, per il tramite della Scuola di specializzazione in discipline ambientali di cui all'articolo 17-bis del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, assicura, mediante appositi protocolli d'intesa con l'autorità competente, il supporto scientifico e la formazione specifica al personale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con particolare riferimento a quello operante presso la direzione generale competente in materia di valutazioni e autorizzazioni ambientali. A tal fine, nonché per assicurare il funzionamento della suddetta Scuola, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare riconosce all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale un contributo pari ad euro 300.000 per l'anno 2020 e ad euro 700.000 a decorrere dall'anno 2021. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari ad euro 300.000 per l'anno 2020 e ad euro 700.000 annui a decorrere dall'anno 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge 1° giugno 2002, n. 120. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.”. 
Infine, l’articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 111/2019, convertito in legge n. 141/2019, stabilisce che “4. I dati e le informazioni di cui ai commi 1 e 2 sono acquisiti, con modalità telematica, dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di cui all'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Il medesimo Istituto  provvede, altresì, in conformità a quanto previsto dall'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 32, e sulla base di una specifica convenzione con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ad acquisire e sistematizzare, in formato aperto e accessibile, ogni ulteriore dato ambientale e a renderlo pubblico attraverso una sezione dedicata e fruibile dal sito internet istituzionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare denominata "Informambiente", anche nell'ambito della sezione "Amministrazione trasparente". Il comma 5 del medesimo articolo prevede, inoltre, che “5. Per le finalità di cui al comma 4 è autorizzata una spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022.”. In considerazione di ciò questo Dicastero ha stipulato una convenzione con ISPRA per dare attuazione alle richiamate previsioni.

Sono organi dell’Istituto, ai sensi dell’articolo 4 del D.M. n. 123 del 2010, il Presidente, il Consiglio di Amministrazione (CdA), il Consiglio scientifico ed il Collegio dei revisori dei conti.

Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’ente e ne assicura l’unità di indirizzo nell’esercizio delle attività. L’ufficio di Presidenza, che costituisce una struttura direzionale, si avvale, nello svolgimento dei propri compiti, di sette strutture non dirigenziali.

La gestione amministrativa e finanziaria dell’istituto è rimessa al Direttore generale (articolo 9 del D.M. 123/2010), nominato dal Consiglio di amministrazione per tre anni ed il cui mandato può essere rinnovato per una sola volta. Questi ha il compito di attuare le deliberazioni del Consiglio di amministrazione, di adottare gli atti ed i provvedimenti amministrativi e di esercitare i poteri di spesa ed acquisizione delle entrate.

Per ulteriori informazioni e i relativi emolumenti si rimanda ai link attivi per ogni singolo organo.

I bilanci preventivo e consuntivo dell’Istituto sono consultabili al seguente link: https://www.isprambiente.gov.it/it/amministrazione-trasparente/bilanci/bilancio-preventivo-e-consuntivo

Per ulteriori informazioni sull’Istituto si rinvia al Sito istituzionale di ISPRA.

Di seguito si riporta la Scheda dell’Ente, predisposta ai sensi dell’articolo 22 del D.Lgs n. 33/2013:

Scheda articolo 22 d.lgs. 33/2013 (ods - pdf) - Anno 2022

Scheda articolo 22 d.lgs. 33/2013 (pdf) - Anno 2023

 

Convenzioni con DDGG

DG USSRI

 

BILANCI

www.isprambiente.gov.it/it/amministrazione-trasparente/bilanci

 

 


Ultimo aggiornamento 15.03.2024